È difficile affermare con certezza a quando risalga l’inizio della mia storia d’amore con l’Islanda: chi mi conosce almeno un po’ sostiene infatti che questa sia iniziata prima ancora che avessi occasione di metterci piede per la prima volta, ormai sei anni fa, e che già da ragazzino avevo iniziato a mostrare un certo interesse per il mondo nel Nord o, meglio, per il Nord del mondo. Forse, come pare invece a me più verosimile, l’inizio di questa incredibile avventura islandese si può ricercare in seno alle prime esperienze di viaggio, sopratutto quelle nelle Isole Faroe: deve essere scattato qualcosa, lì, perché prima di allora non mi ero mai trovato a pensare all’Islanda, ancora troppo lontana, misteriosa. In altre parole, sono forse state quelle prime avventure “isolane” e la bellezza scopertavi, a convincermi gradualmente a tentare quelle prime esperienze in Islanda che si sarebbero poi rivelate fortunate.
Non sarebbe nemmeno errato dire che io sia giunto in Islanda a seguito di una fuga disperata da un contesto al quale mi sentivo di non appartenere: l’Isola islandese allora, nella sua distanza e nelle sue particolarità geologiche, dovette apparirmi come la cosa piú vicina ad un altro pianeta su cui scappare, come si legge in una delle poche pagine rimaste del mio diario di viaggio:
” Questo posto assomiglia a un pianeta lontano, illuminato da un sole diverso e le cui lunghe notti sono forse rischiarate dalla luce di nuove stelle, piú benevole forse, di quelle che ho lasciato indietro”
Col tempo il mio stile di scrittura avrebbe preso direzioni diverse, ma devo dire che mi ritrovo ancora piuttosto bene in queste poche righe. Come io ci sia giunto, comunque, credo non faccia piú alcuna differenza: l’Islanda é ora il posto che considero casa, forse la prima che io abbia mai davvero avuto.
Ci sono però una serie di angoli di questa mia nuova casa che devono ancora essere esplorati e altri che, ad ogni visita, rivelano sempre qualcosa di nuovo. In questi anni, le occasioni per esplorare questi angoli, piú o meno remoti, non sono certo mancate: mesi passati nelle varie fattorie del Nord e dell’Ovest, il lavoro come guida negli altipiani interni, i giorni passati coi pescatori nei fiordi occidentali, altre avventure come guida e, non ultimo, uno straordinario giro d’Islanda in compagnia di una delle guide piú esperte che potessi desiderare, avventura, quest’ultima, da cui nasce l’idea di questa raccolta e di un secondo “Giro d’Islanda” attraverso alcune delle foto scattate quest’anno.
La luce del Sud:
Non posso certo biasimare chi sostiene che al costa meridionale sia una delle parti piú belle dell’Islanda: personalmente credo che il primato spetti ad altre regioni, ma c’è indubbiamente qualcosa, laggiù, che mi conquista ogni volta. Credo sia una questione di luce, di colori, ma che non importa quante volte io ci abbia provato, non sono mai riuscito a spiegare del tutto.




Jökulsárlón, il ghiaccio e il nero –




Il deserto a Nord-Est, Dettifoss, il Nulla e il Tutto
Devo averci lasciato, in quella sabbia scura, un qualche pezzo di me. Non ho altro modo di descrivere, a parole, quello che é uno dei miei angoli preferiti d’Islanda, quello in cui faccio ritorno ogni volta che posso e quello che, forse, ho fotografato più spesso: un’enorme distesa di sabbia vulcanica, scura, alternata di tanto in tanto da qualche macchia di colore, qualche muschio, qualche, remota, fattoria.


Dimmuborgir –
Quella di Dimmuborgir, con le sue cattedrali di lava, é forse una delle viste piú suggestive d’Islanda, una rara interazione tra lava, acqua, ghiaccio e vegetazione.

Goðafoss –

Hörgársveit, Hraun
Ho un rapporto particolare con l’area di Hörgársveit, la campagna che si snoda intorno allo fiume Hörgá: una delle fattorie della zona fu infatti la mia prima “casa” in Islanda, il luogo dove imparai le mie prime parole in Islandese e il mio primo posto sicuro in questo Paese.








Gli altipiani interni –








Bonus I: Aurore Boreali





L’eruzione vulcanica di Meradalir, Agosto 2022
Ho dovuto pensarci un po’ prima di decidermi a mettere anche questa sezione: sebbene le eruzioni vulcaniche siano una parte importante della realtá Islandese, non sono un fenomeno “quotidiano” o osservabile facilmente. Gli ultimi due anni però ci hanno regalato due piccole ma spettacolari eruzioni che si meritano di certo un posto in questa raccolta.



